COMUNE INTERVENGA RIMUOVENDOLO E SINDACO NON RIMANGA MUTO»
«Esprimo profonda indignazione per il vergognoso imbrattamento del murales dedicato a Sergio Ramelli, un giovane brutalmente assassinato nel 1975 da estremisti di sinistra. Questo atto vile rappresenta un gravissimo sfregio alla memoria di un ragazzo che ha pagato con la vita il suo pensiero politico. Sergio Ramelli è un simbolo di come l’odio ideologico possa trasformarsi in violenza cieca e brutale, e profanare oggi un murales a lui dedicato significa non avere rispetto né per la storia né per il dolore della sua famiglia. All’epoca ero segretario del Fronte della Gioventù e vissi in prima persona la stagione di violenza politica che insanguinò Milano. Quanto accaduto a Ramelli rimane una ferita aperta per tutta la città e per chi crede nel valore del confronto democratico. Di fronte a un gesto così spregevole, è necessario che tutte le Istituzioni si schierino senza ambiguità contro chi continua a perpetuare l’odio e la violenza politica. Mi aspetto che le forze di Sinistra prendano pubblicamente le distanze da quanto accaduto e condannino fermamente l’imbrattamento del murales. Soprattutto Sala non rimanga in silenzio visto e considerato che ogni anno partecipa alla commemorazione di Sergio ai “Giardini Ramelli” di via Pinturicchio. Milano non può tollerare che il ricordo di Sergio Ramelli venga così vilipeso. Il suo sacrificio deve essere un monito per tutti, un insegnamento su quanto sia importante ripudiare ogni forma di violenza e intolleranza».
Così il Deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi,Riccardo De Corato.