Piglio, Scarfagna: “La conoscenza della materia amministrativa, è un elemento sconosciuto nell’Amministrazione del Sindaco Mario Felli”
Il ruolo all’interno di un Consiglio Comunale è cristallino, ci sono i consiglieri comunali distinti tra maggioranza e minoranza, con il ruolo di quest’ultimi di vigilare il corretto iter amministrativo. “Spesso accade che la maggioranza del Sindaco Mario Felli (eletta da un terzo degli elettori pigliesi) –commenta il consigliere di minoranza del gruppo “Oltre” Cristian Scarfagna (nella foto)- abbia la cattiva abitudine di delegittimare il lavoro e il diritto di esercizio di attività di controllo di atti amministrativi, demandato alla minoranza politica del paese. E’ il caso dell’interrogazione che ho presentato lo scorso 16 /12/2024, nella quale si chiedevano chiarimenti in merito allo spostamento e demolizione della statua e basamento di San Francesco presso l’area antistante il Convento di San Giovanni , attuati su disposizione della Comunità Nuovi Orizzonti, e chiedendo copia della documentazione di tali lavori ,la risposta è stata palese : “…In merito alla statua raffigurante San Francesco con il relativo basamento , non viene menzionata in alcuna richiesta protocollata all’Ente , né tantomeno si fa accenno alla sua rimozione…”. https://www.ilgiornaledellazio.it/2025/03/17/un-giallo-la-demolizione-e-rimozione-del-manufatto-il-comune-conferma-di-non-aver-ricevuto-nessuna-richiesta/ Fatto di per sé scioccante, il Sindaco e l’ufficio tecnico sapevano perché c’erano stati due incontri nei mesi precedenti presso l’ufficio tecnico comunale con il Sindaco, Tecnico Comunale, Parroco e referente “Comunità Nuovi Orizzonti”, ma avendo permesso tali lavori senza presentare alcuna domanda allora è più facile negare l’innegabile. Ma la risposta alla mia interrogazione firmata dal Sindaco e dal tecnico comunale, mostra nella seconda parte, sempre in relazione alla rimozione e demolizione della statua e basamento, un ulteriore aspetto scioccante: “”In merito alla richiesta di consegna della copia della domanda di inizio lavori presentata dalla Comunità Nuovi Orizzonti , -si legge nella lettera- si fa presente che la legge 241/90 e segnatamente l’art.22 lett b)riconosce il diritto di accesso agli atti e documenti della pubblica amministrazione purchè l’istante sia portatore di un interesse “”diretto, concreto, ed attuale”” corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso . Pertanto la legittimazione all’accesso ai documenti amministrativi deve ritenersi consentita a chiunque possa dimostrare che il provvedimento o gli atti endo-procedimentali abbiano dispiegato o siano idonei a dispiegare effetti diretti o indiretti anche nei propi confronti””. Allora facciamo una sintesi –continua Scarfagna- : dicono che nulla è stato presentato al Comune in relazione alla rimozione e demolizione della statua e basamento, e che comunque tale richiesta non può essere evasa perché il sottoscritto deve essere portatore di un interesse “”diretto, concreto, ed attuale” legato al tema. E’ chiaro che il Sindaco ed il tecnico, non conoscono quali sono i diritti di un consigliere comunale eletto democraticamente, nell’accedere agli atti amministravi, modalità che sono diverse da quelle del singolo cittadino. Partendo dal presupposto che nel presentare un’interrogazione comunale sono nel pieno compimento del mio mandato è bene ricordare al Primo Cittadino ed al tecnico comunale , che l’art.43 del TUEL, prevede al comma 2 che: “I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato“. Dal contenuto della citata norma si evince il riconoscimento in capo al consigliere comunale di un diritto dai confini più ampi sia del diritto di accesso ai documenti amministrativi attribuito al cittadino nei confronti del comune di residenza (art.10, T.U. Enti Locali) sia, più in generale, nei confronti della P.A. quale disciplinato dalla legge n.241/90. Tale maggiore ampiezza di legittimazione è riconosciuta in ragione del particolare ruolo espletato dal consigliere comunale, affinché questi possa valutare con piena cognizione di causa la correttezza e l’efficacia dell’operato dell’Amministrazione, onde potere esprimere un giudizio consapevole sulle questioni di competenza della stessa amministrazione, opportunamente considerando il ruolo di garanzia democratica e la funzione pubblicistica da questi esercitata (a maggior ragione, per ovvie considerazioni, qualora il consigliere comunale appartenga alla minoranza, istituzionalmente deputata allo svolgimento di compiti di controllo e verifica dell’operato della maggioranza). Io nel chiedere chiarimenti e documentazioni in merito ad un abuso compiuto con grossi mezzi meccanici a danno della cittadinanza pigliese che non ne sapeva nulla, sotto l’indifferenza dell’Amministrazione Comunale che doveva vigilare e pretendere i documenti relativi per tali lavori, come fa ogni cittadino, ho svolto il compito come prevede la legge. Pensando ai grandi proclami –conclude il consigliere Scarfagna- dove il Sindaco esaltava al coinvolgimento ed alla collaborazione della minoranza, vedere e soprattutto leggere come i diritti di un consigliere comunale di minoranza vengono calpestati, paragonando il diritto di accesso agli atti, allo stesso livello di un singolo cittadino è davvero triste; non credo di aver violato alcuna norma, anzi sono stato nel mio pieno mandato, ed il richiamo fatto nella lettera dal Sindaco Felli e dall’ufficio tecnico, dimostra come le regole, la trasparenza, la conoscenza della materia amministrativa siano elementi sconosciuti in quest’amministrazione”.