
Piglio, Un cantiere anonimo per la realizzazione dei 96 loculi cimiteriali
Il Comune è il primo organo ad esercitare il controllo dell’attività edilizia sul territorio. Parlando molto in materia di sicurezza sul lavoro ed in particolare sui cantieri edili, è fondamentale, la presenza del cartello in bella vista di inizio e fine lavori. Infatti il cartello permette agli organi di effettuare una vigilanza rapida. Quando non viene esposto si commette di fatto un reato edilizio, anche nel caso in cui sia nascosto, non visibile, non compilato o addirittura cancellato da agenti atmosferici. Equivale a non averlo esposto. Deve essere posto in prossimità dell’accesso del cantiere, ben visibile e ben leggibile. Secondo l’art. 20 comma 6 del testo unico dell’edilizia: gli estremi del permesso di costruire sono indicati nel cartello esposto presso il cantiere, secondo le modalità stabilite dal regolamento edilizio. Il contenuto, indica tutta una serie d’informazioni importanti e doverose, la sua assenza o non visibilità, evidenzia un reato quale la violazione dell’art. 44 c. 1/a del D.P.R. 380/2001, secondo cui è prevista l’ammenda fino a 10.329 euro per l’inosservanza delle norme, prescrizioni e modalità esecutive previste dal presente titolo, in quanto applicabili, nonché dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dal permesso di costruire, e degli artt. 110, 481, cod. penale. Ora cosa accade se tra i titolari dell’opera vi lo stesso Comune che dovrebbe controllare? E’ una settimana che sono stati avviati i lavori per la realizzazione di una batteria di 96 loculi cimiteriali, un’opera attesa da quasi un anno e mezzo, e che finalmente il Sindaco Mario Felli e la sua maggioranza sono riusciti ad avviare. Alcuni cittadini in particolare coloro che attendono da mesi la dovuta collocazione di un caro estinto che sosta in un loculo in prestito, hanno espresso molte perplessità al riguardo. “Siamo felici che finalmente è avvenuto il “”miracolo“” –commentano- però ci sono molti dubbi, come l’assenza totale di un cartello del cantiere edile, che non è posto all’ingresso del cimitero ed in nessuna parte del cantiere. Di solito si usa per dare informazioni dell’inizio e fine lavori, della ditta che sta realizzando l’opera, il progettista, il costo dell’opera ect. Informazioni che sono un obbligo di legge, ma a quanto pare in questo Comune il rispetto per le norme di legge non esiste, tutto avviene in modo grossolano. Inoltre non vi è alcun tipo di messa in sicurezza, i mezzi meccanici sono facilmente accessibili, e ciò è molto pericoloso. E’ possibile che non c’è un amministratore che controlli e verifichi, o che incarichi la Polizia Locale di ispezionare il cantiere al fine di evitare multe salate o per il Comune non vale come per il cittadino? Se fosse stato un privato a non apporre il cartello la multa era inevitabile e per il Comune?” Domande che forse dovrebbero spingere il delegato alla sicurezza ed alla Polizia Locale Claudio Alessandri a verificare la situazione, affinchè non si ripeta quello già accaduto per la rimozione del basamento e statua di San Francesco, dove anche lì nessun cartello edile è stato posto e non c’è stata nessuna messa in sicurezza del cantiere. Citando la VI Satira di Giovenale, è il caso di dire: “Quis custodiet ipsos custodes?” (Chi controlla i controllori?)
[…] della pubblicazione dell’articolo dal titolo “Chi controlla i controllori?” https://www.ilgiornaledellazio.it/2025/02/02/chi-controlla-i-controllori/ , che portava alla luce le lamentele dei visitatori del cimitero, riguardo l’anonimato del […]
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