La quarta tappa di “Percorsi di legalità: in scena con la Polizia di Stato” ha visto protagonista il Teatro Brancaccio, che, questa mattina, ha ospitato il progetto dedicato al tema della legalità promosso dall’Ufficio Relazioni Esterne, Cerimoniale e Studi Storici della Segreteria del Dipartimento della P.S., ed organizzato dalla Questura di Roma in collaborazione con le specialità della Polizia Stradale e Ferroviaria, Postale per la Sicurezza Cibernetica, l’O.S.C.A.D ed il Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro.

Centinaia di studenti delle scuole primarie e secondarie di secondo grado hanno così riempito la sala di uno dei più prestigiosi teatri romani, trasformandolo in un palcoscenico di riflessioni ed emozioni condivise.
Accolti dal Questore di Roma e dalle sue parole «chi non ascolta, non può capire. E chi non capisce, non può aiutare», i ragazzi hanno avuto l’opportunità di assistere ad una vera e propria rappresentazione teatrale ispirata a temi di attualità: dal contrasto alla violenza di genere, alla sicurezza stradale e ferroviaria, alla sicurezza informatica, al bullismo, all’importanza dello sport ed al rispetto delle diversità.
Con un approccio dinamico e interattivo, i nostri specialisti della Polizia di Stato hanno dato l’opportunità ai ragazzi di partecipare a quiz tematici, visionare cortometraggi e spot educativi, assistere a dibattiti e ascoltare testimonianze di personaggi del mondo della cultura, dello sport, del web, – come quella del noto youtuber @Cicciogamer89 – offrendo loro un’esperienza educativa e coinvolgente.
Un progetto fortemente voluto dal Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza per dire con forza che la legalità “non si impone…si ascolta, si condivide, si costruisce insieme…”.

Un viaggio scandito da diverse tappe ed ispirato ad un unico obiettivo: la legalità come scelta di vita, raccontata attraverso la musica ed il teatro, intramontabili mezzi di comunicazione che, dall’antichità ad oggi, hanno in parte trasformato – ma mai perso – le loro funzioni, le loro peculiarità e la forte impronta “antropologica”, in grado di stimolare la sensibilità e la riflessione, senza filtri e con un messaggio universale che attraversa il cuore di tutti noi.