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Omicidio Pierina Paganelli a Rimini, arrestato il vicino di casa Louis Dassilva: il movente nella relazione con la nuora

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L’uomo, vicino di casa della donna uccisa a coltellate nell’ottobre scorso, è stato arrestato all’alba su ordinanza del gip. In mattina sarà risentita Manuela Bianchi, nuora della vittima, che avrebbe avuto una relazione con lo straniero

BOLOGNA – Svolta nelle indagini per l’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a coltellate nel condominio di via del Ciclamino a Rimini la notte del 3 ottobre: finisce in carcere il vicino di casa della donna, il 34enne senegalese Louis Dassilva. L’uomo, unico indagato, è stato arrestato questa mattina all’alba con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. A firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stato il gip di Rimini Vinicio Cantarini su richiesta della Procura. L’uomo, che a quanto ricostruito aveva una relazione con la nuora della donna, si era sempre dichiarato innocente. La donna, Manuela Bianchi, sarà ascoltata in mattinata. L’omicidio, secondo gli inquirenti, è legato proprio a questa relazione extraconiugale. Era stata Manuela Bianchi a trovare il cadavere di Pierina Paganelli la mattina del 4 ottobre alle 8.30, riversa lungo le scale del garage di un condominio in via del Ciclamino, a Rimini. Pochi giorni dopo il delitto, Manuela Bianchi avrebbe dovuto essere giudicata dalla comunità dei Testimoni di Geova (di cui tutta la famiglia faceva parte, compresa la vittima) per questa relazione extraconiugale. Per un certo periodo anche la donna fu sospettata per il delitto, ma poi il suo nome usci di scena.

A incastrare Dassilva è stata la videoripresa di una videocamera di via Ciclamino che, alle 22.17, aveva ripreso un soggetto di carnagione scura, di spalle mentre camminava in direzione del portone del civico 31. Dassilva è l’unico straniero del palazzo e le indagini hanno ricostruito che quell’uomo ripreso è proprio lui: è il suo modo di camminare e anche la statura coincide. Nel corso delle indagini Dassilva ha sempre sostenuto di essere rimasto a casa tutta la notte. Gli inquirenti sono convinti che dopo il delitto sia uscito per buttare l’arma con cui ha ucciso Pierina, mai ritrovata. Del resto, il suo cellulare si è riattivato alle 22.38 dopo 45 minuti di pausa e anche questo per gli investigatori è una prova. In mattinata ci sono state perquisizioni nella casa del senegalese: al lavoro la Polizia Scientifica di Bologna, la Squadra Mobile di Rimini ed il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. 

Il figlio di Pierina Paganelli, Giuliano Saponi, alcuni mesi prima era stato trovato in coma sul ciglio della strada poco distante da casa: stava andando al lavoro in bicicletta. L’ipotesi è quella di un pirata della strada, mai però individuato. Gli inquirenti hanno cercato di capire a lungo se fosse in qualche modo legato al successivo omicidio della madre, ma alla fine questo scenario è stato escluso. 

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it