Roma, 07 Maggio 2025 – «Oggi pomeriggio, nella sala Koch di Palazzo Madama, sono intervenuto alla presentazione del libro “Uccidere un fascista” – Sergio Ramelli, una vista spezzata dall’odio, per ricordare Sergio a distanza di 50 anni dalla sua uccisione. Assieme a me c’erano il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Presidente di Gioventù Nazionale On. Fabio Roscani, il Sottosegretario di Stato alla Cultura On. Paola Frassinetti, il Presidente della 1° Commissione al Senato Sen. Alberto Balboni, il capogruppo Fdi della Commissione Cultura alla Camera On. Alessandro Amorese e la collega milanese On. Grazia di Maggio. Moderatore del convegno il Direttore de Il Secolo d’Italia, Antonio Rapisarda. Ho ribadito che se lo Stato, negli anni ’70-’80 avesse davvero voluto difendere il Movimento Sociale Italiano, sicuramente non ci sarebbero stati forse alcuni di quei morti. La cosa più drammatica furono quei 47 giorni (da marzo ad aprile 1975, ndr) e fu davvero brutale vedere il volto di Ramelli al termine di quel periodo al Fatebenefratelli. A maneggiare quelle chiavi inglesi non erano dei semplici ragazzini ma, ancora più grave, furono alcuni medici al quarto anno di medicina: Sapevano dove colpire per ammazzare. Fa, ancora adesso, davvero male constatare che dopo 50 anni quell’odio profondo e quella violenza inaudita si stanno ripresentando a Milano e in tutta la stessa Città Metropolitana».
Così il Deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi, Riccardo De Corato.