«Ringrazio la Polizia di Stato per aver fermato una giovane terrorista kenyota che aveva finalità legate al terrorismo. Questo è il terzo caso, a Milano, in un anno, che vede cittadini stranieri inneggiare al terrorismo sia per strada che sui social. Prima di oggi, un simile
arresto, era avvenuto lo scorso settembre quando, per gli stessi motivi, un 28enne marocchino istigava su Instagram le persone, anche minacciandole, a delinquere. Un caso ancora più emblematico è quello del 14 ottobre 2023 quando, un 33enne egiziano, in viale Monza in pieno pomeriggio con il Corano in mano, urlava “Allah è grande, oggi muoiono tutti, Allah akbar” e nel frattempo aggrediva passanti con calci, pugni e sputi e, lo stesso trattamento, è stato rivolgo dal malvivente anche ai poliziotti che lo hanno arrestato. Per fortuna che, proprio ieri, Sala ha detto che la Moschea va fatta. Ma se già c’è quella di Lavanderie di Segrate regolare, perché farne un’altra? In questi luoghi, garantisce il Sindaco che i loro frequentatori appunto, ed i sermoni stessi, siano tutti regolari e non incentivano alla partecipazione alla Jihad islamica e inneggiano al martirio? Chi controlla che non si esalti nelle Moschee il terrorismo islamico? Visto il ripetersi di allarmanti e spiacevoli situazioni, è bene che vengano aumentati i controlli in queste strutture che, ricordo, solo a Milano ce ne sono 12 abusive e che nessuno chiude nonostante non siano a norma. Stiamo parlando, inoltre, spesso e volentieri di luoghi negli scantinati e dove non ci sono, senza alcun dubbio, adeguati sistemi di sicurezza».
Così il Deputato di Fratelli d’Italia alla Camera ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi,Riccardo De Corato.