“Non possiamo che essere in accordo con il Ministro della Salute Orazio Schillaci quando indica nell’inappropriatezza delle prescrizioni come una delle cause scatenanti del problema delle liste d’attesa. Ma è non certo l’unica” dice Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.
“La richiesta quasi ossessiva di accertamenti ed esami, che spesso i medici di famiglia indicano per evitare contrasti con i cittadini, ingolfa le agende e rende biblici i tempi di attesa.
Però allo stesso tempo – prosegue il sindacalista – non si può far finta di nulla di fronte ad una carenza degli organici che oggi, seppure siano stati compiuti sforzi tangibili per aumentare le fila attraverso nuove assunzioni, zavorra pesantemente il SSN.
E questo dato si ripercuote sul ruolo che la medicina del territorio dovrebbe avere per snellire un sistema sempre più aggrovigliato su sé stesso. Solo 485 Case di Comunità, al termine del 2024, avevano attivato un servizio di fronte alle 1.717 previste, per un misero 28%.
E le Case di Comunità hub, quelle previste con tutti i servizi obbligatori attivi e con personale medico e infermieristico in servizio tutta la settimana e quelle spoke, in funzione 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana, sono state appena 46 ovvero un misero 3% sul totale previsto.
Stesso quadro desolante per gli Ospedali di comunità con almeno un servizio attivo che con 124 su un totale di 568 previsti, ovvero circa il 22% del totale.
La mancanza di cultura della salute e della prevenzione d parte dei cittadini, con un senso civico alla deriva e che andrebbe formato ed istruito fin dai primi anni di scuola, è palese.
Così come l’eccessiva facilità dei medici di famiglia nelle prescrizioni. Ben vengano allora in aiuto l’IA, come prospettato da Schillaci, come la riforma della Medicina generale per accorciare i tempi di attesa nell’erogazione delle prestazioni.
Ma ciò che continua a mancare di più sono donne e uomini al servizio della sanità. Vincere la guerra per riformare il SSN senza rinserrare le fila dell’esercito degli operatori, aumentandone consistentemente il numero, appare francamente impossibile” conclude Giuliano.