Roma, L’IA come uno strumento a disposizione dell’uomo, da usare bene a fin di bene
“Metaverso, Realtà Virtuale e Intelligenza Artificiale: Applicazioni e prospettive future”, è il titolo della conferenza che si è svolta lo scorso 22 maggio presso la Sala Conferenze dell’Università UnitelmaSapienza. L’incontro ha rappresentato un importante spunto di confronto tra accademici, professionisti e innovatori per riflettere sul ruolo delle nuove tecnologie nella società contemporanea. Durante il corso della conferenza sono stati condivisi casi reali, scenari futuri e una visione prospettica su dove stiamo andando. A fare gli onori di casa il Magnifico Rettore UnitelmaSapienza, Bruno Botta, che nel suo intervento, dopo aver riportato gli straordinari risultati di crescita dell’università telematica, ha evidenziato che l’università ha il dovere di guidare il cambiamento, non di inseguirlo; le tecnologie emergenti devono essere comprese, studiate e orientate al bene comune. La Coordinatrice Community Alumni UnitelmaSapienza AUS Paola Moretti, , dopo aver presentato i relatori ha ribadito che la forza di una comunità accademica sta nella sua capacità di restare connessa anche dopo la laurea e che l’innovazione ha bisogno di reti umane solide, non solo di tecnologie avanzate. Si sono dunque alternati diversi interventi di illustri docenti e professionisti del settore. Il Direttore del Dipartimento di Diritto e Società Digitale Mario Carta, ha precisato che il diritto non può restare indietro rispetto all’innovazione: serve una nuova grammatica giuridica per affrontare le sfide dell’intelligenza artificiale e del metaverso. La Coordinatrice Community Alumni, UnitelmaSapienza AUS Sonia Liccardi, ha evidenziato che nel corso della conferenza non ci sono solo riflessioni teoriche, ma reali testimonianze e progetti in corso che hanno una visione futura su come vivere e apprendere con le nuove tecnologie. , Direttore del Laboratorio di Realtà Virtuale e Neuroscienze Digitali di UnitelmaSapienza, Gaetano Tieri (tra l’altro Delegato del Rettore ai rapporti con la Comunità Studentesca ed ai servizi per l’inclusione e l’apprendimento), ha illustrato come la realtà virtuale non è solo simulazione: è uno strumento per l’inclusione, la formazione e la cura. Le neuroscienze digitali ci aiutano a capire come il cervello interagisce con ambienti immersivi. La prof.ssa Marta Cimitile, Ordinaria in Sistemi di elaborazione delle informazioni e Prorettrice alle Tecnologie digitali presso UnitelmaSapienza, ha dimostrato come l’università debba essere laboratorio di innovazione; le tecnologie digitali, se ben integrate, possono potenziare l’apprendimento e rendere la conoscenza più accessibile. Quindi l’intervento di quattro ex studenti di UnitelmaSapienza Luciana Miocchi, che ha presentato il progetto “Julia”, l’assistente virtuale del Comune di Roma, realizzato in collaborazione con Microsoft, dimostrando come semplifichi la vita quotidiana e come l’intelligenza artificiale possa essere empatica, se progettata con attenzione all’esperienza umana; e poi Francesco Bartolomei, che nel suo intervento che illustrato come l’intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione non è un sogno, è realtà. Automatizzare i processi significa liberare risorse per servizi più umani e vicini al cittadino; Gianluca Sivieri, ha fatto emergere quanto l’intelligenza artificiale nella PA incontri dei limiti normativi e culturali, ma è proprio lì che dobbiamo agire: con formazione e visione possiamo superare le barriere. Simone Giallonardo, ha chiarito come si è passati dalla strategia tradizionale al decision making guidato dai dati: l’IA è il nuovo alleato del marketing, ma serve consapevolezza per non perdere l’anima del brand. Pietro Vultaggio, giornalista e imprenditore digitale, titolare di TiberADV, agenzia di comunicazione digitale, partner Microsoft e Kaskerspy, nel suo intervento ha sottolineato come «l’Intelligenza Artificiale non sia più un tema di fantascienza, ma uno strumento reale, potente, che può diventare acceleratore di bene se guidato con responsabilità. L’IA è uno strumento a disposizione dell’uomo. Come tale, all’inizio viene vista come un freno, poi come un cambiamento, per divenire un acceleratore. Occorre usarla bene e a fine di bene». Le parole del Romano Pontefice Leone XIV, che il 12 maggio, in occasione del primo incontro con i giornalisti mondiali, sono state esternate a conclusione dell’interessante conferenza: «Responsabilità e discernimento per orientare gli strumenti al bene di tutti, così che possano produrre benefici per l’umanità». Un richiamo forte, che invita a non subire il cambiamento, ma a guidarlo con coscienza.