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Intervista al Sindaco l’ing. Daniele Mioni

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Vallepietra, ad un anno dalle amministrative, ottimi i risultati ottenuti

Daniele Mioni (nella foto) è il  Sindaco di Vallepietra  eletto nel  giugno dello scorso anno, ed è il più giovane degli otto Sindaci della Comunità  del Parco dei Monti Simbruini, noto  per il suo impegno a tutto campo in favore dei suoi concittadini e del territorio. La sua vittoria elettorale è legata ad un programma attento alle difficoltà di un Comune in costante evoluzione con una crescente richiesta di servizi attinenti alla necessità della Comunità. In questo anno ha dimostrato prontezza e disponibilità ad ascoltare le indicazioni di tutti i vallepietrani, nell’interesse del piccolo centro montano,  dimostrando di essere anche  un’instancabile amministratore convinto che il Comune è, e deve essere, la casa di tutti e la politica non deve rappresentare la gestione del potere, ma strumento per risolvere i problemi dei cittadini e a servizio della collettività per il bene comune.  A distanza di un anno dalla sua elezione, ed è tempo di bilanci, che effetto le fa   Ingegnere sentirsi chiamare Sindaco dai suoi concittadini?    Sono sempre stato in politica, almeno da quando ne ho memoria, prima seguendo mio padre poi tesserandomi alla Giovane Italia(movimento giovanile del PDL) quando avevo solo 14 anni. Nonostante tutto questo mai avrei scommesso che sarei diventato un giorno il Sindaco del mio paese, cosa che mi riempie in egual misura di orgoglio e di responsabilità ogni giorno. Dalla mia famiglia ho ricevuto un’educazione mirata al rispetto delle istituzioni ed al valore identitario della Patria, elementi che oggi rappresentano il solco della mia azione amministrativa.  Devo però dire che la punta di orgoglio la raggiungo ogni volta che vedo persone adulte che mi salutano con rispetto o che usano addirittura il “Lei” (cosa che prontamente cerco di smorzare) nonostante mi abbiano visto crescere. Ho sempre inteso questi comportamenti come un eco antico di valori. Di un’epoca in cui era solito dare valore al ruolo e non alla persona , cosa che oggi. Molto spesso confondiamo facilmente”.     Un intenso anno durante il quale ha affrontato anche problematiche importanti, come la chiusura del Santuario della SS.Trinità, fondamentale per la quotidianità di Vallepietra. E’ soddisfatto dei risultati raggiunti in questo primo anno di attività? Sono cresciuto militando in un partito che mi ha formato a livello personale oltre che professionale. Per noi fare rete nel momento di difficoltà è un modus vivendi: con questo spirito, ancora prima del mio insediamento come Sindaco, ho preso l’impegno verso i miei cittadini di risolvere un problema che per noi equivale ad un danno alla nostra essenza identitaria. Attraverso il costante dialogo e la collaborazione con le istituzioni sovracomunali, ma anche con il supporto della mia comunità che colgo l’occasione per ringraziare , oggi il Santuario è tornato a raggiungere i numeri di presenze precedenti al momento pandemico. E’ stata una vera sfida unire le mie competenze d’ingegnere e quella militanza politica che mi ha formato, per dare una prospettiva diversa alla mia Vallepietra. Una strada certamente complessa, ma che mi ha confermato cosa significhi essere Sindaco: fare la propria parte, senza risparmiarsi , potendo contare su istituzioni regionali e nazionali che, in anni di fiducia , hanno scelto di metterci nella loro agenda. Quindi la risposta è si: sono soddisfatto ma anche consapevole che possiamo e dobbiamo ancora raggiungere tanti traguardi ed io certamente non smetterò di fare la mia parte per ripagare la fiducia che mi è stata riconosciuta un anno fa”. Ci elenca quelli più importanti? Tolto il discorso Santuario, sia per quanto riguarda la messa in sicurezza della zona sacra che la riapertura del tratto provinciale, ottenuto soprattutto grazie all’intercessione del Prefetto in persona che ha accolto le nostre richieste; c’è stato anche un ampio lavoro d’interlocuzione con la ASL per risolvere la storia del medico vacante, problema che da circa quattro anni affliggeva il nostro Comune e che questa primavera abbiamo risolto con l’individuazione del dott. Corai come medico di base e con il dott. Trecca (precedente medico sostituto) che ha scelto di avere uno studio medico a Vallepietra , risultato? Due medici effettivi presenti sul territorio.  Abbiamo poi riscritto alcuni regolamenti comunali, come quello degli usi civici dopo aver ascoltato gli allevatori. Tutto questo per uniformare le “fida pascolo” , che non ricalcolandola per anni . provocava sbilanciamenti tra gli allevatori in materia di premi economici a fine anno. Abbiamo affrontato il discorso dell’evasione fiscale, attivando un regolamento, ereditato dalla precedente amministrazione, che ha consentito di recuperare 100 mila euro di tasse evase in meno di 6 mesi. Abbiamo potenziato la rete internet su al Santuario e rafforzato il sistema di video sorveglianza del paese, in questi giorni è stato installato anche l’ATM di poste Italiane, operazione che non vedeva luce a causa di una criticità interna al loro Ente e che siamo riusciti con un’enorme interlocuzione  ad impedire che il progetto finisse in un archivio polveroso, come stava per accadere. Siamo intervenuti poi , nel mettere in sicurezza il nuovo camminamento nel centro storico, i cui lavori si stavano chiudendo proprio quando abbiamo iniziato il nostro mandato, andando a sostituire le pietre scelte che risultavano scivolose, con materiale vulcanico adatto alle salite di un paese di montagna. Insomma mentre ci si occupava di temi importanti ci siamo mossi anche su  numerosi “”piccoli accorgimenti”” volti a migliorare il benessere del cittadino di Vallepietra”. E’ un momento di estrema difficoltà soprattutto per i piccoli Comuni di Montagna, come sono i rapporti con gli altri Sindaci del Parco e con gli enti locali? “I rapporti “”esteri”” sono molto buoni , soprattutto con i vicini del Parco, chi mi conosce sa che in parte ho origini di Trevi e proprio questo mi ha aiutato immediatamente a non sentirmi isolato, ma ad entrare nell’ottica di un ragionamento condiviso, soprattutto grazie alla forte amicizia e stima che mi lega da anni al Sindaco di trevi Nel Lazio  Silvio Grazioli; ma potrei citare anche tutti gli altri Sindaci del parco che in questo primo anno ho conosciuto e con i quali ho avuto l’onore di lavorarci insieme. Sappiamo che è un compito gravoso quello che siamo stati chiamati ad assolvere , ma siamo consapevoli che l’unione soprattutto coordinata da enti quali il Parco e la Comunità Montana, sono la chiave non solo per arrestare l’abbandono delle nostre zone ma rappresentano, se ben utilizzate, il volano per la ripartenza delle aree interne”. Si dice che l’unione fa la forza: crede sia strategica la sinergia tra gli amministratori in una visone più generale? Sedendo nel Consiglio Direttivo di ANCI Lazio e rappresentando direttamente i piccoli comuni delle aree interne, non posso non sostenere che l’unione faccia la forza. Bisogna però sottolineare che non basta unirsi per “fare bene” e contrastare i problemi dei nostri territori, sicuramente serve un progetto comune ma è fondamentale sapere come realizzarlo. Un esempio in questo senso è stata la “Green Comunity” che ha visto Vallepietra coinvolta insieme ad altri nove Comuni, oltre 2,3 milioni d’investimento europeo e regionale da ripartire tra i partecipanti in ambito di materie green. Il progetto dopo circa 3 anni di difficoltà è affondato per mancanza della capacità di gestione centrale dei progetti, non esistendo un ufficio centrale di gestione, ma affidando tutta l’operazione prima al solo ufficio tecnico di Vallepietra e successivamente a quello di Rocca Canterano , che sono stati i due capofila del progetto in ordine temporale.  E’ impensabile che comuni così piccoli con responsabili tecnici presenti per poche ore a settimana , possano gestire un carico di lavoro così grande, motivo che ne ha appunto decretato la fine. Un esempio da non ripetere ma da cui trarre ispirazione per il futuro”. E’ soddisfatto del lavoro di squadra? Come sono i rapporti con l’opposizione? Il lavoro di squadra è ineccepibile, consiglieri che riescono a ritagliarsi tantissimo spazio nonostante gli impegni lavorativi, sempre disponibili e sempre costantemente in contatto tra di loro. Oltre a questo, facciamo tantissime riunioni di maggioranza almeno una ogni 20/30 giorni per confrontarci e condividere idee e visioni. Se non fosse per la loro presenza io non potrei certamente svolgere la mia attività politica una settimana in paese ed una in capitale. Per quanto riguarda la minoranza, dopo un inizio naturalmente “freddo” dovuto alla vicinanza delle elezioni, stiamo iniziando gradualmente a lavorare insieme, condividendo lo stato del comune e dei vari passaggi che vengono fatti. Personalmente ho sempre avuto massima disponibilità, credendo molto nelle istituzioni e nel valore delle cariche politiche. Chi siede in consiglio comunale, maggioranza o minoranza rappresenta una parte di Vallepietra ed ha il dovere di fare politica ed il diritto di essere ascoltato dal Sindaco, nel rispetto massimo della democrazia”. Santa Caterina da Siena sosteneva: “ Una città è prestata ai governanti perché la restituiscano più bella” quali progetti state studiando non solo per rendere più bella Vallepietra e soprattutto per evitare la grande piaga dei piccoli centri di montagna, ossia lo spopolamento? “Credo che se comparassimo la Vallepietra di poco più di un anno fa con quella di oggi, sicuramente avremmo un bilancio positivo: dalla situazione Santuario risolta ( sia strada provinciale che zona sacra) , al medico di base, alla messa in sicurezza delle strade del centro storico, all’installazione della fibra e del bancomat. E’ vero che non tutte queste opere sono state fatte direttamente dal Comune , ma è pur vero che l’amministrazione ha avuto un ruolo centrale nell’interlocuzione  per rendere effettivi e velocizzare certi processi. Tutto questo assume poi un centro rilievo se si considera che è stato fatto nel primo anno di amministrazione, anno in cui di solito ci si concentra esclusivamente a “”riprendere il filo”” ed a capire come muovere i primi passi. Al momento abbiamo tantissimo da fare: bisogna sviluppare le infrastrutture dato che sotto questo punto di vista il paese è fermo almeno a 30 anni fa: parcheggi, implementazione delle strade di collegamento, creazione di fontanili in alta montagna a servizio degli allevatori, servizi vari al cittadino e l’ingresso della gestione comunale nei settori strategici produttivi come l’agricoltura”.