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PAOLO BATTAGLIA LA TERRA BORGESE, ARNALDO POMODORO È MORTO DUE VOLTE

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Ci ha lasciato un colosso della scultura, commenta PAOLO BATTAGLIA LA TERRA BORGESE, ARNALDO POMODORO, e, pure, la sua FRECCIA DI BRONZO CHE TRAFIGGE L’AUTOSTRADA, la scultura pensata allora dallo scultore per il luogo dove si consumò la strage di Capaci. È così che, per i siciliani attenti all’arte, Pomodoro, adesso, è morto una seconda volta

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Tutto tace, dice il critico d’arte PAOLO BATTAGLIA LA TERRA BORGESE. Nonostante i solleciti del 2022 di Antonio Calbi al presidente Mattarella, ai ministri Lamorgese, Cartabia e Franceschini, al governatore Musumeci e al neosindaco Lagalla per concretizzare l’opera pensata da uno degli scultori più potenti del mondo, in memoria degli attimi terribili della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Falcone, la moglie e tre agenti della scorta.

Pomodoro si è spento ieri 22 giugno, a novantanove anni ma spero – auspica PAOLO BATTAGLIA LA TERRA BORGESE – possa resuscitare il progetto che nasce nel 1992 per il monumento in memoria di Giovanni Falcone, poco dopo la strage di Capaci, con l’intento di lasciare un segno forte a ricordo di questa terribile pagina della storia italiana e di costruire un memoriale per onorare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, i tre uomini della scorta e tutte le vittime della mafia.

Da quel progetto incompiuto è nata poi la scultura di bronzo “La freccia” (1993-1995), collocata davanti alla sede dell’UNESCO a Parigi – chiude la nota del critico.