Se avete voglia di immergervi in un mondo dalle mille sfaccettature, all’Auditorium Parco della Musica, fino al 15 giugno, sarà ancora disponibile la mostra del maestro della Polaroid Maurizio Galimberti, a cura di Valentina Galimberti e dal titolo Architettura sospesa. Tra la musica e lo spartito Polaroid. Una mostra dove è possibile perdersi tra lo spazio e il tempo per ammirare quei mosaici che ripercorrono la vita e le emozioni del celebre fotografo.
L’incontro tra l’architettura di città iconiche come Roma, Berlino e Parigi ricreate attraverso una sequenza di diapositive e i frammenti musicali, per un lungo viaggio vissuto sopra un pentagramma e nei ricordi di una vita. L’arte di Galimberti si sprigiona così con naturalezza e immediatezza rendendosi alla portata di tutti e regalando le diverse visioni di se stessa.
Le scelte architettoniche ricordano così le visioni futuriste di Umberto Boccioni, che celebrava il dinamismo e il movimento o il celebre “Nudo che scende le scale” di Marcel Duchamp, dove il movimento stesso diventa arte.
La polaroid come strumento per rappresentare la visione della realtà secondo l’artista, ma anche come mezzo per lasciare l’osservatore in un non luogo, immerso nelle sue domande e nella sua visione del mondo per un’intima interazione tra spazio e tempo. La realtà raccontata attraverso delle diapositive e che rappresentano un racconto al di fuori dello spazio e del tempo, così da riprodurre diversi momenti dello stesso attimo.
L’intera esposizione è un omaggio alla Polaroid e all’approccio dinamico di uno sperimentatore come Galimberti che, nella sua carriera, ha sperimentato con l’analogico e ha trovato nella Polaroid il suo strumento perfetto. Ritagliando spazio e tempo e redendolo alla portata di tutti.
La dilatazione del tempo rappresentata da Galimberti è così, come rappresentata da Glenn Gould nelle sue variazioni Goldberg (dove l’autore ci invita a considerare la differenza tra una mera esecuzione e un’interpretazione artistica), dove è ben presente la differenza tra la realtà così come è e la percezione dell’essere umano di essa.
Così, per chi si volesse fare un regalo in questi giorni che rimangono prima del termine, la mostra di Galimberti è la perfetta rappresentazione delle mille sfaccettature della realtà. Una realtà percepita come tale, ma vista con gli occhi di un sognatore. L’arte fotografica per raccontare le differenti particelle del nostro mondo e la sua evoluzione.