Prima l’incontro di circa due ore con i cardinali, il cui discorso è stato diffuso dalla Santa Sede. A seguire la tappa di Genazzano, nel Lazio Meridionale
ROMA – Papa Leone XIV è arrivato a Genazzano, nel Lazio meridionale, per una visita alla basilica del santuario Madre del buon Consiglio, amministrato dai padri agostiniani. Il pontefice è stato accolto dal vescovo, dal sindaco e dalla banda locale.
Da cardinale, Robert Francis Prevost aveva già visitato il luogo di culto. Un’occasione ricordata proprio in questi giorni dal Comune di Genazzano.“La nostra cittadina”, si legge in una nota diffusa dopo l’elezione del pontefice, giovedì, “conserva un ricordo vivo e profondo della sua presenza lo scorso anno, in occasione della Festa della Venuta, quando in preghiera sostò dinanzi all’immagine sacra della Madre del buon consiglio, custodita nella basilica santuario a Lei dedicata”.Secondo quanto si apprende, il papa è stato accolto da monsignor Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli e Palestrina, la diocesi di riferimento. Il sindaco di Genazzano è Alessandro Cefaro. La visita nella cittadina laziale è la prima al di fuori dell’area della Città del Vaticano per Leone XIV dalla sua elezione a papa.
Sul sito del santuario agostiniano si riferisce che “la santa immagine della Madre del buon consiglio fu dipinta sul modello di una delle più venerate icone bizantine della madre di Dio, quella della Eleousa o Glykophilousa, cioè la Madonna della tenerezza”. E ancora: “La fortuna di questa iconografia mariana è già attestata tra i secoli VII e XI secolo, ma si diffuse particolare a partire dal XII si in Oriente che in Occidente”.
L’INCONTRO CON I CARDINALI
In precedenza il Santo Padre aveva tenuto un incontro con i cardinali, “tutti”, dunque non soltanto gli elettori, nel corso del quale aveva sottolineato l’impegno a “raccogliere la preziosa eredità di Francesco”, del quale si ricorda lo “stile di piena dedizione nel servizio” e la “sobria essenzialità della vita”.
Il suo discorso è stato diffuso dalla Santa Sede dopo il confronto tra il pontefice e i porporati, durato circa due ore, dalle dieci a mezzogiorno, nella Nuova aula del sinodo. “Il papa, a cominciare da San Pietro e fino a me, suo indegno successore, è un umile servitore di Dio e dei fratelli, non altro che questo” ha detto Leone XIV. “Bene lo hanno mostrato gli esempi di tanti miei predecessori, da ultimo quello di papa Francesco stesso, con il suo stile di piena dedizione nel servizio e sobria essenzialità nella vita, di abbandono in Dio nel tempo della missione e di serena fiducia nel momento del ritorno alla Casa del padre”.
Il nuovo pontefice ha aggiunto: “Raccogliamo questa preziosa eredità e riprendiamo il cammino, animati dalla stessa speranza che viene dalla fede”.LEONE XIV: SU SCIA CONCILIO II, ATTUALIZZATO DA FRANCESCO
“Vorrei che insieme, oggi, rinnovassimo la nostra piena adesione, in tale cammino, alla via che ormai da decenni la Chiesa universale sta percorrendo sulla scia del Concilio vaticano II“: è l’appello di papa Leone XIV, rivolto ai cardinali, nell’Aula nuova del sinodo. “Papa Francesco ne ha richiamato e attualizzato magistralmente i contenuti nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, di cui voglio sottolineare alcune istanze fondamentali” ha continuato Leone XIV sempre in riferimento al Concilio vaticano II: “Il ritorno al primato di Cristo nell’annuncio; la conversione missionaria di tutta la comunità cristiana; la crescita nella collegialità e nella sinodalità; l’attenzione al sensus fidei, specialmente nelle sue forme più proprie e inclusive, come la pietà popolare; la cura amorevole degli ultimi, e degli scartati; il dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo nelle sue varie componenti e realtà”.LEONE XIV: NOME SCELTO PER RISPONDERE NUOVA RIVOLUZIONE IA
La scelta del nome, Leone XIV, è stata compiuta anzitutto perché oggi la Chiesa è chiamata a “rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro”, ha poi sottolineato il Pontefice.
Nel discorso è stata richiamata l’esperienza di Leone XIII, nato Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, 256esimo vescovo di Roma, alla guida della Chiesa cattolica dal 1878 al 1903. Nella Nuova aula del sinodo, Leone XIV si è soffermato sulle motivazioni della scelta del nome pontificale. “Diverse sono le ragioni”, ha sottolineato, “però principalmente perché il papa Leone XIII, infatti, con la storica Enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale”.Pubblicato dalla segreteria di Stato vaticana il nuovo “stemma ufficiale” di papa Leone XIV. Nella parte bassa della rappresentazione compare un motto agostiniano tratto dall’Esposizione sul Salmo 127: “In illo uno unum”. Con queste parole il santo di Ippona intendeva sottolineare che, pur essendo molti, i cristiani sono uniti in un solo corpo nell’unico Cristo. Il nuovo papa è un agostiniano e per 12 anni è stato priore generale dell’ordine. Nella sua parte superiore, lo stemma di Leone XIV è composto da uno scudo diviso in due settori. A sinistra lo sfondo è azzurro e c’è un giglio bianco stilizzato, fiore associato alla Madonna. Sulla destra, su uno sfondo chiaro, è rappresentato invece il sacro cuore di Gesù, trafitto da una freccia e posto su un libro.
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