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I colpevoli della pandemia erano i pipistrelli, infine

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Lo dice un nuovo studio che ha comparato lo sviluppo della Sars nel 2002 con quello del Covid-19: il virus si sarebbe diffuso poi attraverso altri mammiferi venduti nei mercati cinesi

ROMA – Un nuovo studio pubblicato da un team internazionale di virologi evoluzionisti getta nuova luce sull’origine delle pandemie causate da coronavirus, confrontando l’emergere della SARS nel 2002 con quello della COVID-19 nel 2019. L’indagine genetica suggerisce una dinamica sorprendentemente simile: in entrambi i casi, un coronavirus originatosi nei pipistrelli avrebbe infettato mammiferi selvatici nella Cina sud-occidentale, per poi raggiungere aree urbane attraverso il commercio di fauna, causando infine la trasmissione all’uomo.

Il lavoro, firmato da scienziati dell’Università di Edimburgo, dell’Università dell’Arizona e di altre istituzioni, si basa sull’analisi comparativa di 250 genomi virali, tra cui quelli dei due patogeni pandemici SARS-CoV e SARS-CoV-2, nonché di numerosi coronavirus correlati presenti in pipistrelli e altri ospiti intermedi. “Dal punto di vista evolutivo, i due virus hanno seguito traiettorie convergenti”, ha dichiarato Jonathan Pekar, virologo evoluzionista e co-autore dello studio. “Sono eventi distinti, ma biologicamente e geograficamente paralleli”.

La ricerca individua nella ricombinazione genetica un fattore chiave per la capacità di questi virus di adattarsi a nuovi ospiti. I dati indicano che il SARS-CoV avrebbe subito la sua ultima ricombinazione nei pipistrelli intorno al 2001, prima di emergere nell’area urbana di Guangzhou attraverso civette delle palme e altri mammiferi venduti nei mercati locali.

Un meccanismo simile sembrerebbe aver favorito l’emersione di SARS-CoV-2: l’ultima ricombinazione genetica risalirebbe al periodo 2012–2014, avvenuta nei pipistrelli della regione Laos-Yunnan. Anche in questo caso, la distanza geografica da Wuhan, epicentro della pandemia di Covid-19, è compatibile con la teoria del trasferimento zoonotico mediato dal commercio di fauna selvatica. David Rasmussen, virologo della North Carolina State University, ha definito i coronavirus “mosaici in continua evoluzione”, a causa delle frequenti ricombinazioni tra ceppi co-circolanti nei pipistrelli.

L’origine del SARS-CoV-2 resta comunque oggetto di acceso dibattito. La Casa Bianca ha recentemente rilanciato l’ipotesi della fuga di laboratorio, accusando l’Istituto di Virologia di Wuhan e riducendo i finanziamenti ai National Institutes of Health sulla base di presunte responsabilità. Dall’altra parte, la Cina ha contrattaccato indicando una possibile origine americana del virus.Lo dice un nuovo studio che ha comparato lo sviluppo della Sars nel 2002 con quello del Covid-19: il virus si sarebbe diffuso poi attraverso altri mammiferi venduti nei mercati cinesi

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