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Abusi sulle colleghe, il primario Michieletti di Piacenza accusato di stupro è già stato licenziato

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di Marcella Piretti e Andrea Sangermano

BOLOGNA – È stato licenziato già nella giornata di ieri il primario di Piacenza arrestato per violenza sessuale e stalking sulle colleghe e le infermiere del reparto. Una vicenda da cui emerge un “quadro gravissimo”, su cui la Regione avvierà “tutte le verifiche disciplinari su eventuali comportamenti collegati per garantire piena chiarezza e trasparenza”. Ad assicurarlo è il governatore dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale commentando il caso di Emanuele Michieletti, il primario di Radiologia 60enne arrestato ieri all’ospedale civile di Piacenza con l’accusa di violenza sessuale aggravata e atti persecutori nei confronti di dottoresse e infermiere dello stesso ospedale. Il medico è agli arresti domiciliari. Le indagini, avviate dopo che una collega del primario ha denunciato la violenza subita in ospedale all’inizio di gennaio, hanno documentato 32 episodi in 45 giorni di intercettazioni telefoniche ed ambientali, grazie ad una telecamera piazzata nello studio del medico. Alcuni rapporti erano consenzienti. L’uomo, è stato ricostruito, chiamava le vittime con l’altoparlante, per farle arrivare alla sua porta e poi, una volta entrate, le violentava. A quanto hanno appurato le indagini, il comportamento del medico non era un segreto e all’interno dell’ospedale molti operatori ne erano a conoscenza. Ma vigeva un clima di omertà. Il medico era considerato ‘potente’ (veniva anche spesso intervistato) e molte donne subivano le violenze per paura di ritorsioni lavorative o di altro tipo. la dottoressa che ha deciso di denunciare (si è rivolta all’Ausl e alla Questura) ha raccontato di essere entrata nell’ufficio del primario per parlare del piano ferie e di essere stata sbattuta contro un armadio e costretta a subire atti sessuali, dopo che il medico aveva chiuso a chiave la porta. La situazione è stata interrotta dal casuale arrivo di un collega che bussava alla porta.

«Abusava di dottoresse e infermiere del suo reparto», arrestato un primario dell’ospedale di Piacenza
https://www.ilpiacenza.it/cronaca/abusava-di-dottoresse-e-infermiere-del-suo-reparto-arrestato-un-primario.html
© IlPiacenzaEmanuele Michieletti è stato subito licenziato dopo l’arresto di ieri: il primario di radiologia è accusato di violenza sessuale aggravata e stalking

De Pascale, intervenendo sulla vicenda che ha choccato gli ambienti della sanità di Piacenza, ringrazia la Procura e la squadra mobile di Piacenza “per l’accurato lavoro di indagine svolto che, al netto delle valutazioni che competeranno all’autorità giudiziaria, fa emergere un quadro gravissimo all’interno dell’ospedale di Piacenza. Riconosco con la medesima gratitudine il coraggio con il quale la dottoressa ha deciso di denunciare l’accaduto rivolgendosi alla direzione aziendale dell’Ausl di Piacenza, la quale poi ha cooperato affinché la notizia entrasse immediatamente nella conoscenza della Questura e della Procura della Repubblica. Già nella giornata di ieri l’Ausl ha proceduto al licenziamento del primario coinvolto”.

Per de Pascale, del resto, “indipendentemente dagli esiti del procedimento penale, sul piano del diritto del lavoro il quadro emerso è di per sé ampiamente sufficiente a giustificare provvedimenti immediati e inequivocabili. Ho inoltre richiesto di avviare ulteriori verifiche disciplinari su eventuali comportamenti collegati meritevoli di attenzione, per garantire piena chiarezza e trasparenza sull’intera situazione”.

Il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna, a partire dall’Ausl di Piacenza, “ha attivato negli anni diversi strumenti sia per sostenere denunce e segnalazioni che di prevenzione- afferma il presidente- tuttavia un episodio di questa gravità ci impone di andare oltre. Dobbiamo rafforzare ogni azione volta a sostenere chi trova il coraggio di denunciare, promuovendo un clima di ancora maggiore fiducia verso le istituzioni, ma ancora di più non possiamo accettare un persistente clima culturale nel quale una persona possa anche solo pensare di attuare condotte come quelle contestate, immaginando di avere il diritto di uscirne impunito per via della sua posizione o del ruolo che ricopre all’interno della nostra società”. In poche parole, secondo il governatore “è evidente che alla base di simili condotte ci sono certamente comportamenti individuali, ma c’è anche un clima maschilista e patriarcale che dobbiamo aggredire in radice anche dentro le nostre organizzazioni e istituzioni, affinché non si possa nemmeno ipotizzare il verificarsi di fenomeni di questo tipo”.

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