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L’Oms dichiara la fine della pandemia da Covid-19

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Anelli: “La malattia non è scomparsa”; Bassetti: “Meglio tardi che mai”

ROMA – Dopo oltre tre anni la pandemia da Covid-19 è arrivata alla fine. A dichiararlo è l’Organizzazione mondiale della sanità che su twitter ha pubblicato un’ultima ora in cui annuncia: “L’emergenza sanitaria globale è finita”. “Ieri il Comitato di emergenza si è riunito per la 15esima volta e mi ha raccomandato di dichiarare la fine dell’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Ho accettato il consiglio”, scrive nel post il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

FINE EMERGENZA, ANELLI (FNOMCEO): MALATTIA NON È SCOMPARSA

“I numeri delle infezioni da Covid in tutto il mondo stanno scendendo e quindi si riduce sostanzialmente questa malattia da essere pandemica a una malattia endemica, cioé presente sempre sul territorio. L’Oms ha deciso di ‘declassare’ sotto questo aspetto, sotto l’aspetto numerico, questa malattia. Però la malattia continua ad essere una delle patologie temibili perché ancora oggi provoca morti nel nostro paese”. Con queste parole il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, spiega la decisione dell’Organizzazione mondiale della Sanità di dichiarare la fine dell’emergenza sanitaria internazionale, che era stato indetta il 30 gennaio 2020. Lo fa in un video per Fnomceo Tg Sanità, diffuso in anteprima. Lo stesso Direttore Generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus ha invitato alla prudenza, sottolineando che il virus è qui per restare e tutti i paesi dovranno imparare a gestirlo insieme ad altre malattie infettive. Sempre secondo Oms il numero di decessi settimanali segnalati è stato il più basso da marzo 2020, ma nel mese di aprile, in Italia, si sono registrati ancora più di 600 morti. 20 milioni, in questi tre anni, i morti stimati dall’Oms, come dichiarato oggi in conferenza stampa da Tedros Ghebreyesus.

SCHILLACI: “PANDEMIA ALLE SPALLE, RICORDARE SACRIFICI AFFINCHÉ NON ACCADA PIÙ

“Da oggi possiamo dire che l’emergenza sanitaria Covid19 è alle nostre spalle. Il mio pensiero va innanzitutto ai medici e agli operatori sanitari e sociosanitari che non hanno risparmiato energie per combattere questo incubo globale e alle persone che non ce l’hanno fatta. In loro memoria non dobbiamo dimenticare questa terribile esperienza e dobbiamo rafforzare la ricerca, le strutture sanitarie e l’assistenza territoriale perché non accada mai più niente di simile”. È quanto dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

FINE EMERGENZA, BASSETTI: “OMS HA DETTO STOP, MEGLIO TARDI CHE MAI

“‘Il Big Bang ha detto stop’ diceva il grande Enzo Tortora…e anche l’Oms ha detto stop. È finita la pandemia anche per loro. È arrivato da pochi minuti l’annuncio molto atteso e forse tardivo. Meglio tardi che mai possiamo dire. Ora giriamo pagina definitivamente, sapendo che la pandemia è stata vinta grazie ai progressi e alle conquiste della scienza e della medicina e al sacrificio e al lavoro di tutti i sanitari del mondo”, scrive sul proprio profilo Facebook il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. 

FNOPI: “GETTARE BASI PER UNA NUOVA FASE”

“La fine dello stato di emergenza Covid consente di iniziare a gettare le basi per una nuova fase. Aprire un nuovo capitolo significa, innanzitutto, ragionare sulla lezione che ci consegna la stagione del Covid. Non possiamo farci trovare impreparati nel caso di nuove emergenze. Bisogna, allora, programmare investimenti sul personale, andando a rimpolpare organici in troppi casi sguarniti che costringono gli operatori a turni massacranti. È poi necessario trasformare in fatti concreti i proclami che si susseguono da anni circa il decongestionamento degli ospedali. Un obiettivo che si raggiunge soltanto organizzando in modo serio e capillare l’assistenza territoriale e domiciliare. Come abbiamo potuto appurare durante i giorni più tragici del Covid, non è sostenibile demandare tutto ai Pronto Soccorso. Occorre un radicale cambio di passo, che riesca a intercettare anche l’emergere di nuovi bisogni tra i pazienti. Un cambiamento cui possiamo guardare con ottimismo, grazie al lavoro che sta impostando il Ministro Orazio Schillaci. Nel frattempo, la progressiva fuoriuscita dalla pandemia non deve farci dimenticare l’importanza della prevenzione che passa anche da alcune cautele quotidiane che afferiscono alla responsabilità individuale. Tutto ciò perché superare lo stato pandemico non deve equivalere a gettare nell’oblio quanto avvenuto in questi tre anni: dal grande sforzo messo in campo da tutto il SSN, alle misure di rigore e cautela adottate dall’ex Ministro Roberto Speranza”. Lo afferma, in una nota, la Federazione degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).

SCHILLACI: “PANDEMIA ALLE SPALLE, RICORDARE SACRIFICI AFFINCHÉ NON ACCADA PIÙ

“Da oggi possiamo dire che l’emergenza sanitaria Covid19 è alle nostre spalle. Il mio pensiero va innanzitutto ai medici e agli operatori sanitari e sociosanitari che non hanno risparmiato energie per combattere questo incubo globale e alle persone che non ce l’hanno fatta. In loro memoria non dobbiamo dimenticare questa terribile esperienza e dobbiamo rafforzare la ricerca, le strutture sanitarie e l’assistenza territoriale perché non accada mai più niente di simile”. È quanto dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

FINE EMERGENZA, BASSETTI: “OMS HA DETTO STOP, MEGLIO TARDI CHE MAI

“‘Il Big Bang ha detto stop’ diceva il grande Enzo Tortora…e anche l’Oms ha detto stop. È finita la pandemia anche per loro. È arrivato da pochi minuti l’annuncio molto atteso e forse tardivo. Meglio tardi che mai possiamo dire. Ora giriamo pagina definitivamente, sapendo che la pandemia è stata vinta grazie ai progressi e alle conquiste della scienza e della medicina e al sacrificio e al lavoro di tutti i sanitari del mondo”, scrive sul proprio profilo Facebook il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. 

FNOPI: “GETTARE BASI PER UNA NUOVA FASE”

“La fine dello stato di emergenza Covid consente di iniziare a gettare le basi per una nuova fase. Aprire un nuovo capitolo significa, innanzitutto, ragionare sulla lezione che ci consegna la stagione del Covid. Non possiamo farci trovare impreparati nel caso di nuove emergenze. Bisogna, allora, programmare investimenti sul personale, andando a rimpolpare organici in troppi casi sguarniti che costringono gli operatori a turni massacranti. È poi necessario trasformare in fatti concreti i proclami che si susseguono da anni circa il decongestionamento degli ospedali. Un obiettivo che si raggiunge soltanto organizzando in modo serio e capillare l’assistenza territoriale e domiciliare. Come abbiamo potuto appurare durante i giorni più tragici del Covid, non è sostenibile demandare tutto ai Pronto Soccorso. Occorre un radicale cambio di passo, che riesca a intercettare anche l’emergere di nuovi bisogni tra i pazienti. Un cambiamento cui possiamo guardare con ottimismo, grazie al lavoro che sta impostando il Ministro Orazio Schillaci. Nel frattempo, la progressiva fuoriuscita dalla pandemia non deve farci dimenticare l’importanza della prevenzione che passa anche da alcune cautele quotidiane che afferiscono alla responsabilità individuale. Tutto ciò perché superare lo stato pandemico non deve equivalere a gettare nell’oblio quanto avvenuto in questi tre anni: dal grande sforzo messo in campo da tutto il SSN, alle misure di rigore e cautela adottate dall’ex Ministro Roberto Speranza”. Lo afferma, in una nota, la Federazione degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it