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I lavori sono terminati. Che fine ha fatto la statua ? Sarà ricollocata?

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Piglio, Scarfagna: “Ci aspettiamo che il Sindaco Mario Felli ci aggiorni sulla vicenda, senza scappare nuovamente”

Ad ottobre dello scorso anno, con grande sdegno della cittadinanza, venne rimossa dopo 42 anni, la statua raffigurante San Francesco a grandezza umana ed il  suo basamento, posta dinnanzi la chiesa del Convento di San Giovanni, il tutto senza alcun avviso . In un primo momento sembrava che  né il Sindaco né l’ufficio tecnico comunale, fossero a conoscenza di tale intervento, e la cosa che destò maggior scalpore, è che comunque non intervenne nessuno nel rispetto della legge. Dalla comunità Nuovi Orizzonti, che attuò tale rimozione e demolizione del basamento, necessari a loro dire per il compimento dei lavori all’interno dell’ex convento,  intervenne l’ing. Giuseppe Rota che rispose all’articolo con stupore  (https://www.ilgiornaledellazio.it/2025/03/17/un-giallo-la-demolizione-e-rimozione-del-manufatto-il-comune-conferma-di-non-aver-ricevuto-nessuna-richiesta/) via social dicendo: “…..sarebbe bastato suonare al campanello della comunità Nuovi Orizzonti, chiedendo del responsabile, o domandare al parroco Don Raffaele per sapere che statua e basamento venivano solo temporaneamente rimossi, al fine di iniziare le predisposizioni per prossimi lavori necessari per il convento….”.  Notando tanta disponibilità, abbiamo chiesto allo stesso ingegnere se fossero state presentate le dovute richieste per attuare questo lavoro di demolizione e rimozione, ma l’ing. Rota, non ha mai risposto, quindi accogliendo il suo invito abbiamo suonato al campanello della Comunità, ma il campanello suonava in vano.  Venne contattato telefonicamente il referente del sito pigliese,  che dichiarò di non sapere nulla riguardo alle domande depositate in Comune per tali lavori, ma che comunque sapeva che nei mesi precedenti c’erano stati degli incontri presso l’ufficio tecnico del Comune, tra il Sindaco Mario Felli, il tecnico comunale, il parroco ed un rappresentate della comunità, per attuare questi lavori.  “Il Sindaco e l’ufficio tecnico sapevano da tanto che la statua sarebbe stata rimossa, e allora perché mentire? Forse perché non c’era alcun permesso di inizio e fine lavori? – i dubbi che molti cittadini si sono posti seguendo la vicenda-”.   Agli inizi di dicembre il consigliere di minoranza del gruppo “Oltre” Cristian Scarfagna , presentò una regolare interrogazione sul caso, rivolta al Sindaco Mario Felli ed all’Ufficio Tecnico, chiedendo la documentazione che attestasse l’avvio dei lavori di demolizione e rimozione avvenuti e chiedendo inoltre i chiarimenti del loro disinteresse. “La risposta  -ha commentato il consigliere Scarfagna- ha confermato  che a Piglio non esistono le regole, o meglio il Comune l’Ente Istituzionale che dovrebbe tutelare la propria comunità le attua a sua discrezione personale e questo è davvero triste, e che oltretutto che non avevo alcun titolo per richiedere tale documentazione, un’affermazione che vale mille risposte: in parole povere tu semplice cittadino per un piccolo intervento nella tua proprietà devi provvedere a presentare nel rispetto della normativa una miriade di domande e pratiche, al contrario c’è chi può rimuovere una statua con demolizione di un basamento con mezzi pesanti senza mettere in sicurezza l’area,  senza presentare alcuna richiesta ufficiale”.  Comunque la risposta all’interrogazione si concluse con l’impegno che la statua sarebbe stata collocata a lavori conclusi. “I lavori sono conclusi da circa 2 mesi e della statua non si vede neanche l’ombra -continua il consigliere Cristian Scarfagna- dalla Comunità Nuovi Orizzonti onde evitare di essere rimproverati di dare informazioni come accaduto precedentemente non dicono nulla. A  nome della comunità parrocchiale di San Giovanni legatissima a quella statua dal grande valore religioso, storico e culturale, chiedo che il Sindaco Mario Felli per una volta non fugga dalle sue promesse e solleciti la Comunità Nuovi Orizzonti a riposizionare la statua dov’era , è un atto doveroso verso la comunità, è un atto di rispetto verso la storia di questo paese, è un atto che tutti ci aspettiamo dal Primo Cittadino perché non deluda per l’ennesima volta tutta la cittadinanza”.