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Palermo Operazione Moby Dick

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In data odierna, la Polizia di Stato, in particolare investigatori del Servizio Centrale Operativo, della SISCO e della Squadra Mobile di Palermo, unitamente a personale del Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Varese, ha dato esecuzione al provvedimento che dispone la custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 indagati, emesso dal GIP presso il Tribunale di Milano su richiesta degli uffici di Milano e Palermo della Procura Europea (EPPO). 

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I soggetti colpiti dalla misura restrittiva sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere a carattere transnazionale dedita al c.d. lavaggio dell’IVA intracomunitaria, al riciclaggio, al reimpiego ed all’autoriciclaggio dei relativi proventi, con l’aggravante di cui all’art. 416 bis 1 c.p. sotto il duplice profilo del metodo e della finalità di agevolazione dell’associazione camorristica.

Le investigazioni che hanno determinato l’emissione degli odierni provvedimenti rappresentano la prosecuzione delle attività d’indagine culminata, il 14 novembre 2024, con l’arresto di 47 indagati nell’ambito dell’operazione Moby Dick, che aveva disarticolato una organizzazione transnazionale che operava in Italia, Spagna ed altri paesi dell’Unione Europea,  nonché in Svizzera, Singapore ed Emirati Arabi Uniti, ed il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore superiore ai 650 milioni di euro. 

In quella circostanza si era reso irreperibile un cittadino belga ritenuto al vertice dell’organizzazione criminale, tratto in arresto dopo sei mesi di latitanza lo scorso 26 maggio presso l’Aeroporto di Milano Malpensa, lì giunto con un volo proveniente dall’Albania.

Nel corso della successiva attività investigativa sono state acquisite ulteriori risultanze indiziarie nei confronti degli indagati, emerse sia dalle dichiarazioni auto ed etero accusatorie rese da taluno di essi sia dall’analisi del materiale documentale e dei dispositivi elettronici ed informatici sequestrati il 14 novembre scorso. Ciò ha consentito di rafforzare il quadro accusatorio in precedenza delineato, portando all’emissione di un nuovo provvedimento cautelare restrittivo e rivelando la contiguità degli odierni indagati ai clan camorristici NUVOLETTA di Marano di Napoli e DI LAURO di Scampia.

Tra i destinatari della misura, otto sono stati rintracciati nelle province di Napoli e Roma, mentre a carico di due soggetti, localizzati negli Emirati Arabi Uniti ed in particolare nella capitale Dubai, l’Autorità giudiziaria procedente ha emesso il Mandato di arresto in ambito europeo.

Sono tuttora in corso delle perquisizioni nelle province di Napoli e Roma, operate dagli investigatori della Polizia di Stato, coadiuvati da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine e della Guardia di Finanza.

L’odierno provvedimento, emesso dal G.I.P. di Milano sulla base delle risultanze investigative emerse nel corso delle indagini, si fonda si gravi e concordanti indizi di colpevolezza, significando che le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertate solo in sede di giudizio in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.