Secondo posto al mondo tra i siti marini Patrimonio dell’Umanità per biodiversità
Un riconoscimento che profuma d’eternità per uno degli ultimi paradisi rimasti incontaminati sul nostro pianeta: l’atollo di Aldabra, gioiello dell’arcipelago delle Seychelles, è stato recentemente classificato al secondo posto tra tutti i siti marini Patrimonio dell’Umanità per ricchezza e varietà di specie, in uno studio globale promosso dall’UNESCO e dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa. Con le sue 830 specie marine scoperte molte delle quali endemiche e una straordinaria abbondanza di fauna terrestre, Aldabra si conferma un santuario naturale senza eguali, inaccessibile al turismo di massa e abitato stabilmente solo dagli scienziati della Seychelles Islands Foundation (SIF).
Quattro isole maggiori, Grande Terre, Malabar, Picard e Polymnieli, e altre piccole isolette formano un anello intorno a una laguna interna che si svuota e si riempie due volte al giorno, creando un fenomeno naturale che affascina biologi e oceanografi da decenni. Il ciclo delle maree, che attraversa i quattro canali principali dell’atollo, contribuisce a modellare un ecosistema dinamico e perfettamente equilibrato, unico al mondo. Questo paradiso non offre alloggio, ma è visitabile eccezionalmente solo grazie a poche spedizioni selezionate ogni anno, con accesso regolato da rigide norme ambientali. I visitatori autorizzati possono vivere esperienze uniche come il drift diving tra i suoi fondali incontaminati, mentre ogni forma di pesca resta rigorosamente vietata per preservarne l’ecosistema straordinario.
Aldabra, che deve il suo nome ai marinai arabi che battezzarono l’arcipelago “Atollo al Chadra” (l’isola verde), ospita la più grande colonia di tartarughe giganti selvatiche del mondo, oltre 97 specie di uccelli endemici, i misteriosi granchi del cocco, e la volpe volante, unico mammifero nativo dell’atollo. Tra le sue storie più affascinanti, quella della lumaca di Aldabra, dichiarata estinta nel 1997 e riscoperta nel 2014, simbolo della straordinaria resilienza di questo angolo di mondo.
Il leggendario esploratore Jacques Cousteau definì Aldabra “un paradiso terrestre unico al mondo”, immortalato nel suo celebre documentario “Le Monde du silence”, vincitore dell’Oscar nel 1956. Oggi, quell’incanto è rimasto intatto, grazie a una tutela ambientale rigorosa e all’accesso fortemente limitato.
Con i suoi 100 km di circonferenza, Aldabra è l’atollo emerso più vasto del pianeta, un scrigno remoto che custodisce meraviglie naturali inestimabili. In un’epoca in cui la bellezza incontaminata è sempre più rara, le isole esterne delle Seychelles emergono come autentici santuari selvaggi: angoli di mondo dove la natura detta ancora le sue regole e che rappresentano, a pieno titolo, l’ultima frontiera del turismo sostenibile nell’Oceano Indiano.
Di recente, gli scienziati di Aldabra hanno preso parte a un progetto globale rivoluzionario sull’eDNA (DNA ambientale) per mappare la biodiversità marina dei siti UNESCO. Il progetto mira a creare un’istantanea del futuro della vita marina, unendo scienza e conservazione per le generazioni a venire.
Aldabra è un privilegio. Un luogo che pochi possono visitare, ma che appartiene all’immaginario di tutti coloro che sognano una natura inviolata, potente e libera. Un viaggio ai confini della Terra che lascia un’impronta nel cuore e nella coscienza.