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Gm Biodiversità, Enpa: “altro che festa, per la biodiversità è un anno nero. Italia in piena regressione etica e scientifica”

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Roma, 21 maggio 2025 – Il 22 maggio, ricorre la Giornata Mondiale della Biodiversità, ma non c’è nulla da celebrare. L’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) lancia un grido d’allarme: la biodiversità globale è sotto attacco, sempre più compromessa da attività distruttive riconducibili direttamente all’essere umano. Allevamenti intensivi, cementificazione, inquinamento, deforestazione e perdita di habitat naturali continuano a erodere la ricchezza biologica del nostro pianeta, rendendo il rischio di estinzione per molte specie sempre più concreto.

In Europa, il 2025 si conferma un anno nero per la biodiversità. Tra le decisioni più gravi, segnaliamo il declassamento del lupo da “specie particolarmente protetta” a “protetta”, una mossa politica priva di basi scientifiche, etiche e ambientali. Una scelta che risponde più ai consensi elettorali di frange estremiste di cacciatori, allevatori, armieri e agricoltori, che non a un reale bisogno di gestione della fauna.

E in Italia la situazione è ancora più preoccupante. Il governo Meloni si distingue per un attacco sistematico e ossessivo alla normativa di tutela della fauna selvatica, in particolare alla legge 157/92, più volte modificata a colpi di emendamenti e decreti per favorire la caccia. Recentemente è circolata una bozza di disegno di legge che smantella uno dei principi cardine della normativa vigente: la “protezione della fauna” viene sostituita dal concetto di “gestione”, segnando un drammatico arretramento culturale, etico e scientifico.

Il testo contiene proposte che definire pericolose è poco. Eccone alcune:

• Caccia sulle spiagge e nelle aree del demanio pubblico,

• Libera cattura di richiami vivi, uccelli selvatici prelevati in natura e condannati a vivere in minuscole gabbie, usati come esche per attirare e uccidere altri animali,

• Cancellazione dei limiti temporali per la caccia e riduzione delle aree protette

Oltre a questo, ci sono le richieste da parte di alcune Regioni di “prelevare” il fringuello, un piccolo uccello che pesa meno di una cartuccia, per un totale di oltre 580.000 esemplari. 

Parlare di biodiversità mentre si distruggono i suoi presupposti vitali è ipocrisia allo stato puro – denuncia l’Enpa –. La caccia è un’attività ludico-ricreativa che consiste nell’uccidere animali per puro divertimento. Chiediamo al Governo Meloni di fermare questa deriva, che non solo mina la tutela della natura, ma ci riporta indietro di decenni in termini di civiltà.”