
Unici arresti eseguiti dalla Gdf. Tra i reati contestati: maltrattamento e uccisione di animali, truffa e corruzione. Ecco cosa ha portato alla luce l’inchiesta della Procura
di Cristina Rossi e Mario Vetere
ROMA – Piccoli animali usati prima come cavie da laboratorio, poi uccisi sbattuti contro il muro o decapitati senza anestesia, senza alcun fine clinico, solo brutalmente trucidati per pura crudeltà. Questa la fine cui erano destinati i “topolini” di due laboratori dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, diventati mattatoi più che centri di ricerca, e riuscivano a bypassare il sistema dei controlli previsti, attraverso l’esecuzione ‘pilotata’ di visite ispettive del Ministero della Salute.
CHI SONO LE PERSONE COINVOLTE NELL’INCHIESTA
Entrambi i laboratori, uno del campus di Germaneto, l’altro nel distaccamento di Roccelletta, sono finiti sotto la lente della Procura di Catanzaro che ha fatto emergere attraverso un’inchiesta non solo le torture riservate agli animali, ma anche un sistema collaudato fatto di truffe e corruzione. Esito delle indagini 12 provvedimenti cautelari eseguiti dalla Guardia di Finanza: arresti domiciliari per 11 persone e la sospensione per un indagato dall’esercizio delle pubbliche funzioni rivestite in seno all’Asp di Catanzaro, per la durata di 12 mesi. Tra i destinatari docenti dell’università Magna Graecia e funzionari dell’Azienda sanitaria provinciale, inclusi l’ex rettore Giovambattista De Sarro e il responsabile dell’Asp veterinaria Giuseppe Caparello.
LE ACCUSE
Tra le accuse contestate maltrattamento e uccisione di animali, ma anche truffa aggravata ai danni dello Stato e corruzione. Lo stesso provvedimento ha disposto, inoltre, il sequestro preventivo dei due laboratori scientifici dell’università degli studi di Catanzaro, adibiti alla “sperimentazione sugli animali per finalità di ricerca”, nonché della somma di 23mila euro nei confronti di due indagati.
LE VIOLAZIONI
E ancora: “L’analisi della documentazione ha consentito di delineare un rapporto di compartecipazione e di reciproci favoritismi sussistenti tra l’Asp di Catanzaro, quale controllore, e l’Università Magna Grecia, quale ente controllato”, spiega la Procura. Tra le presunte violazioni, prosegue, “anche sperimentazioni su animali vivi, per fini di ricerca, non conformi alla legge, l’esistenza di un allevamento abusivo di animali da laboratorio e numerosi incarichi di docenza illecitamente ottenuti presso l’Ateneo universitario”.
LAV: “INADEMPIENTE IL MINISTERO DELLA SALUTE, AVREBBE DOVUTO COMPIERE LE ISPEZIONI PER LEGGE”
Forte la denuncia della LAV, Lega Anti Vivisezione che punta il dito contro le mancanze di chi doveva controllare perché “gli stabulari- spiega- in base al Decreto legislativo 26/2014, devono essere sottoposti a costanti controlli da parte delle autorità competenti locali, al cui vertice vi è il Ministero della Salute, responsabile del rilascio delle autorizzazioni per condurre sperimentazioni ed ente preposto a controllare che le condotte svolte vengano effettuate in base alla normativa vigente”.
Questo caso invece porta alla luce “enti pubblici che non svolgono le ispezioni, animali allevati abusivamente e tenuti in condizioni di maltrattamento: la stessa triste storia che si ripete e che vede tra le vittime sempre loro, gli animali”, riporta l’associazione dai suoi canali social. “Quanto portato alla luce con l’inchiesta della Guardia di Finanza è gravissimo, ma non ci stupisce- prosegue- visto quello che abbiamo denunciato in altre occasioni, come il caso Aptuit di Verona tuttora in corso, e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati per maltrattamento e uccisione non necessitata del presidente della società e della veterinaria della struttura veronese”. Quindi, l’appello per gli animali sopravvissuti alle torture: “Abbiamo appreso dai media che gli animali detenuti in due stabulari universitari sono stati posti in sequestro preventivo- scrivono gli animalisti- Vista l’esperienza della nostra associazione nel recupero e gestione di animali provenienti da laboratori, noi di LAV ci rendiamo disponibili a supportare la Guardia di Finanza nella delicata operazione di spostamento degli animali”.
(foto di repertorio, fonte LAV)
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it