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Nel 2100 la neve potrebbe essere fino al 40% in meno, turismo a rischio in montagna

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La Banca d’Italia ha pubblicato una ricerca sugli effetti dei cambiamenti climatici sull’economia italiana nei prossimi decenni: per le località montane si stima che il calo della neve avrà come conseguenza un minor utilizzo degli impianti di risalita

AOSTA- Il riscaldamento globale rischia di rallentare la crescita dell’economia italiana nei prossimi decenni e i settori più colpiti saranno l’agricoltura e il turismo. Questa volta, ad accendere un faro sui cambiamenti climatici non sono gli scienziati e gli attivisti, ma la Banca d’Italia, autrice con Matteo Alpino, Luca Citino, Guido de Blasio e Federica Zeni, di una ricerca che indaga gli effetti del cambiamento climatico sull’economia italiana. Anche la Valle d’Aosta ha dato il suo contributo. La sezione che espone gli effetti del riscaldamento globale sul turismo invernale e le sue ricadute economiche sulle montagne italiane è stata elaborata analizzando i dati sui pernottamenti e sull’utilizzo degli impianti di risalita nei comprensori turistici della Vallée e del Trentino Alto Adige, messi a disposizione dagli uffici statistici regionali.

UN SOLO METRO DI NEVE IN MENO SIGNIFICA -1,3% DEI PASSAGGI PER GLI IMPIANTI DI RISALITA

L’arco temporale di riferimento va dal 2001 alla stagione invernale 2018-2019 e non tiene conto degli anni interessati dalla pandemia. I risultati restituiscono un quadro allarmante, indicando che “in media, nel periodo considerato un metro in meno di neve nel corso della stagione è associato a una diminuzione dell’1,3% di passaggi negli impianti, a parità di altre condizioni”.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it Martina Praz