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La denuncia del Sindacato Unico dei Militari: “Armi chimiche nel Comprensorio di Santa Lucia, salute a rischio”

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ROMA – “Sulla base di alcune segnalazioni ricevute da parte di alcuni nostri iscritti, abbiamo espresso la nostra preoccupazione per quanto emerso dalla lettura di alcuni organi di stampa nazionali che riportano il sequestro del Comprensorio di Santa Lucia, dove i manufatti cementizi (monoliti) prodotti dai processi di demilitarizzazione delle vecchie armi chimiche, stoccati presso tale sede che avrebbero dovuto isolare per sempre le sostanze tossiche, risulterebbero fortemente deteriorati. Ricordiamo che il comprensorio non è molto distante dal centro abitato dove vivono anche famiglie dei nostri colleghi”.

L’allarme lo lancia il Sindacato Unico dei Militari (Sum) che chiede al ministro dell Difesa, Guido Crosetto, risposte e rassicurazioni sulla tutela della salute dei militari che fanno servizio di vigilanza, le persone che ci lavorano, chi vive nei pressi.“Già a suo tempo, questa APCSM avendo organizzato un’assemblea sindacale presso questa struttura era venuta a conoscenza della presenza di tale materiale, ma adesso non nascondiamo che le preoccupazioni per la salute delle nostre colleghe, dei nostri colleghi che hanno prestato servizio di vigilanza presso il Comprensorio Santa Lucia è aumentata dopo il sequestro dell’Area effettuato dalla Procura di Civitavecchia. Questa APCSM da sempre sensibile alla salute del proprio personale militare, e in aderenza al Codice dell’Ordinamento Militare che all’articolo 1476, comma 2, lettera f), riconosce alle associazioni sindacali militari la possibilità di intervenire a tutela della salute e della sicurezza del personale militare nei luoghi di lavoro, chiede che la nostra segnalazione possa costituire oggetto di controllo e vigilanza antinfortunistica da parte dell’Ufficio per il Coordinamento dei Servizi di Vigilanza d’Area dello Stato Maggiore dell’Esercito”.Conclude il sindacato Sum: “Abbiamo chiesto che, venuta meno l’azione della procura, ci si prodighi per scongiurare altre situazioni simili e trovare idoneo stoccaggio per il materiale che ormai staziona in quell’area da decenni. Al riguardo, si chiede che le risultanze dei controlli, vengano comunicati a questo Sum, al fine di tutelare i diritti collettivi dei nostri iscritti e delle loro famiglie”. 

Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it