Home ROMA,RIETI,FROSINONE,LATINA,VITERBO RIVOLTA NEL CARCERE DI RIETI: REPARTO IN FIAMME, SEI AGENTI IN OSPEDALE 

RIVOLTA NEL CARCERE DI RIETI: REPARTO IN FIAMME, SEI AGENTI IN OSPEDALE 

13
0

PER INTOSSICAZIONE E AGGRESSIONE. IL SI.N.A.P.PE: “NULLA È CAMBIATO, 

SERVONO SCELTE CORAGGIOSE”

Rieti, 10 luglio 2025 – Ancora violenza nel carcere di Rieti, dove si è 

consumata una nuova e gravissima rivolta interna. Un intero reparto del 

secondo piano è stato dato alle fiamme e, secondo le prime informazioni, 

potrebbe risultare inagibile. Il bilancio provvisorio è pesante: sei 

agenti di Polizia Penitenziaria sono stati trasportati in ospedale, 

alcuni per intossicazione da fumo, altri a seguito di aggressioni da 

parte dei detenuti.

La popolazione detenuta è stata evacuata e collocata provvisoriamente 

nelle aree dei passeggi, in attesa del ripristino delle condizioni 

detentive minime di sicurezza.

Stando alle prime ricostruzioni, a dare origine alla sommossa sarebbero 

stati alcuni detenuti extracomunitari, e per motivi apparentemente 

futili. Un episodio che conferma quanto il clima all’interno degli 

istituti penitenziari sia diventato esplosivo e difficile da governare.

A intervenire è Ciro Di Domenico, Segretario Regionale del Lazio per il 

Si.N.A.P.Pe, che denuncia:

“È l’ennesima dimostrazione di un sistema penitenziario al collasso. Il 

personale è esausto, chiamato a coprire turni massacranti e più posti di 

servizio contemporaneamente, senza le tutele minime. La gestione 

dell’istituto lascia spazio a gravi interrogativi: serve una riflessione 

seria e immediata sulle responsabilità organizzative. Non si può 

continuare a ignorare il grido di allarme che da troppo tempo proviene 

dal carcere di Rieti”.

Durissimo anche l’intervento del Dott. Roberto Santini, Segretario 

Generale del Si.N.A.P.Pe, che aggiunge:

“Dall’ultima rivolta nel carcere di Rieti non è cambiato nulla. Le 

stesse criticità, la stessa assenza di interventi concreti. Il personale 

è allo stremo, abbandonato. Il Capo del DAP e il Provveditore devono 

avere il coraggio di assumere decisioni risolutive, anche sulla guida 

dell’istituto. Servono azioni immediate per garantire la sicurezza e la 

salute delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria”.

Il Si.N.A.P.Pe ribadisce con forza la necessità di interventi urgenti e 

strutturali, mettendo fine a una gestione che – si sottolinea – non può 

più essere affidata al caso.

Ulteriori aggiornamenti saranno forniti non appena disponibili.