Merz, Macron, Starmer e Tusk sono arrivati in Ucraina per rimarcare il loro sostegno e ribadire l’esigenza di un cessate il fuoco di trenta giorni. La premier Meloni ha partecipato alla riunione in video collegamento
di Sausan Khalil, Alessandra Fabbretti e Vittorio Di Mambro Rossetti
ROMA – All’indomani della parata del Giorno della Vittoria del 9 maggio, che ha celebrato a Mosca gli 80 anni dalla sconfitta del nazismo nella Seconda Guerra Mondiale, i quattro leader europei, Merz, Macron, Starmer e Tusk sono arrivati a Kiev per una visita simbolica e rimarcare il loro sostegno all’Ucraina. “Noi, i leader di Francia, Germania, Polonia, Regno Unito saremo a Kiev in solidarietà con l’Ucraina contro la barbara e illegale invasione russa su vasta scala. Siamo pronti a sostenere i colloqui di pace il prima possibile, a discutere l’attuazione tecnica del cessate-il-fuoco e prepararci per un accordo di pace completo”, hanno affermato in una dichiarazione congiunta.Merz, Starmer, Tusk e Macron, ribadiscono la proposta fatta dal presidente Zelensky già da settimane a cui però la Russia non risponde e cioè un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni. In concomitanza dell’arrivo dei quattro leader, l’ambasciata statunitense ha lanciato nella notte, l’allarme di un possibile “attacco aereo potenzialmente significativo che potrebbe verificarsi in qualsiasi momento nei prossimi giorni”.Secondo il Guardian, i rappresentanti europei visiteranno il Maidan di Kiev dove, per l’occasione, sono state sistemate migliaia di bandiere per ricordare tutti coloro che sono stati uccisi nella guerra con la Russia, prima di incontrare Zelensky.
LA MISSIONE DEI LEADER: ‘SANZIONI, SE MOSCA NON ACCETTA CESSATE FUOCO’
“Insieme” con accanto le bandiere di Francia, Germania, Polonia, Regno Unito e Ucraina. Lo scrive su X il presidente francese Emmanuel Macron che pubblica un breve video da Kiev. Con lui il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro britannico Keir Starmer il premier polacco Donald Tusk e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. In un lungo post su X, nell’ambito di una visita diplomatica per ribadire il sostegno a Kiev e l’urgenza del cessate il fuoco, il capo dell’Eliseo ha evidenziato che “qui è in gioco la sicurezza del nostro continente. Di fronte all’aggressione russa, la nostra risposta deve essere collettiva”. Quindi la necessità di una missione “insieme” a Germania, Polonia e Regno Unito, anche in risposta alla missione del presidente Xi Jinping di questi giorni a Mosca, dove il presidente cinese ha partecipato, su invito dell’omologo Vladimir Putin, alle celebrazioni del ‘Giorno della Vittoria’. Kiev infatti accusa Pechino di dare sostegno militare e politico alla Russia e ha invitato i leader europei a Kiev per “boicottare” l’appuntamento russo. Diplomazie che si muovo e si incrociano, sullo sfondo dell’iniziativa di pace degli Stati Uniti, a cui in Europa si guarda con sospetto, vista una certa predisposizione della Casa Bianca ad accogliere le istanze di Mosca. Ieri, tramite il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, il presidente Putin ha paventato anche l’intenzione di voler incontrare il presidente Donald Trump. In una intervista all’emittente Tf1 a margine della giornata, Macron ha quindi proposto un dialogo diretto tra ucraini e russi, assicurando che gli europei “sono pronti ad aiutare”. “Se Mosca non accetterà il cessate il fuoco- ha avvertito quindi il presidente francese- ci saranno sanzioni supplementari molto più dure”. Ancora nel post su X che Macron ha pubblicato stamani, Macron continua riferendo di portare “tre messaggi”: il primo è sulla “pace” che dovrà essere “giusta e duratura inizia con un cessate il fuoco completo e incondizionato. Questa è la proposta che stiamo facendo agli Stati Uniti. L’Ucraina l’ha accettato l’11 marzo”. La Russia, afferma il presidente francese, “dal canto suo temporeggia, pone condizioni, prende tempo e continua la sua guerra di invasione. Se Mosca persisterà nel suo blocco, aumenteremo la pressione, come europei e in stretto coordinamento con gli Stati Uniti. Accogliamo con favore l’invito del Presidente Trump a compiere questo passo”. Secondo punto, “la sovranità. L’accordo di pace da realizzare dovrà garantirne la sicurezza. È su questo che abbiamo lavorato durante gli incontri di Parigi, Londra e oggi a Kiev. Andiamo avanti insieme”. Terzo, “il futuro”. L’Ucraina, sottoliena Macron, “lotta per il suo popolo, ma anche per l’ideale europeo in cui crediamo. Un’Ucraina libera, forte, prospera ed europea: questo è il nostro orizzonte”.
VON DER LEYEN: MOSCA ACCETTI TREGUA SENZA PRECONDIZIONI
“Oggi si è riunita la Coalizione dei volenterosi. Sosteniamo la proposta di un cessate il fuoco completo e incondizionato di 30 giorni. Deve essere attuato senza precondizioni per aprire la strada a significativi negoziati di pace. La palla è ora nel campo della Russia. Siamo pronti a mantenere una forte pressione sulla Russia e a imporre ulteriori sanzioni severe in caso di violazione del cessate il fuoco. Il nostro obiettivo è chiaro: una pace giusta e duratura per l’Ucraina, fondamentale per la sicurezza e la stabilità in tutto il nostro continente”. Lo scrive su X la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
MELONI PARTECIPA A VERTICE: CESSATE FUOCO TOTALE E INCONDIZIONATO 30 GIORNI
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato oggi, in video collegamento, a una riunione dei Leader sul sostegno all’Ucraina e agli sforzi in corso per raggiungere una pace giusta e duratura, che ne assicuri la sovranità e la sicurezza. Così una nota di palazzo Chigi. La riunione ha permesso di rinnovare l’urgenza di un cessate il fuoco totale e incondizionato di 30 giorni, rinnovando l’aspettativa che la Russia risponda positivamente all’appello fatto dal Presidente Trump e dimostri concretamente, come già fatto dall’Ucraina, la volontà di costruire la pace. Nel corso della discussione si è anche ribadita l’importanza del grande appuntamento a sostegno di Kiev che verrà ospitato dall’Italia a luglio con la Conferenza a livello capi di stato e di Governo per la ricostruzione dell’Ucraina.
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