“La governance del verde dalle parti di Palazzo Senatorio è completamente da riorganizzare: il tentativo di decentramento nella gestione amministrativa di parchi e aiuole capitolini è miseramente fallita e ora i Municipi sono in chiaro affanno. In buona sostanza si è rivelata fallimentare la strategia di consegnare ai Municipi la gestione dei parchi e dei giardini al di sotto dei 2 ettari, che rappresentava il primo provvedimento amministrativo nell’ottica del decentramento dei poteri. Tanto che il sindaco Gualtieri si è visto rivoltare contro perfino i suoi stessi amministratori locali, una su tutti Lorenza Bonaccorsi, la minisindaca del I Municipio. Insomma, gli scarsi fondi messi a bilancio e l’assenza di personale negli uffici municipali stanno complicando notevolmente la gestione del verde capitolino e il risultato è sotto gli occhi di tutti: sfalcio e diserbo allo sbando, con la città che si è trasformata in una giungla del Punjab, fra erba alta nei marciapiedi e piante infestanti un po’ dovunque. Altro che piano del verde di Gualtieri: qui serve un piano B per non sprofondare nel baratro del degrado più totale”.
Così in una nota il consigliere capitolino Daniele Diaco (M5S).