“Oggi più che mai, il tema dell’inquinamento generato durante le vacanze merita grande attenzione. Il turismo, da sempre simbolo di libertà, scoperta e benessere, infatti ha un volto meno noto e spesso trascurato: quello dell’impatto ambientale. Voli internazionali, spostamenti in auto, crociere imponenti e soggiorni in strutture ad alto consumo energetico contribuiscono in modo significativo alle emissioni di gas serra. Un viaggio di piacere può generare centinaia di chilogrammi di CO₂ per persona, senza contare il consumo di risorse come l’acqua e l’energia, e la produzione di rifiuti. I luoghi turistici, specialmente quelli più famosi e frequentati, inoltre, vedono anno dopo anno aumentare la pressione su ecosistemi fragili, sull’infrastruttura urbana e sulla comunità locale. E non è raro purtroppo assistere a fenomeni di degrado ambientale o “overtourism”, dove la bellezza di una meta può essere compromessa dall’eccessiva presenza di visitatori. Dall’altra lato, tuttavia viaggiare in modo green e sostenibile è ancora possibile: tanto che sempre più persone scelgono mezzi di trasporto a basso impatto, come il treno o il car sharing, alloggi eco-friendly e attività rispettose della natura. Portare una borraccia, ridurre la plastica, partecipare a esperienze locali autentiche sono piccoli gesti che, se adottati da molti, possono fare una grande differenza. In definitiva, il turismo non deve essere nemico dell’ambiente. Anzi può trasformarsi in un potente strumento di sensibilizzazione, rispetto e rinascita culturale. La sfida sta nel conciliare il desiderio di esplorare il mondo con la responsabilità di proteggerlo: un viaggio consapevole non solo arricchisce chi lo vive, ma rispetta anche il luogo che lo ospita”.
Così, in una nota stampa, Carmela Tiso, portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune e presidente della Associazione Bandiera Bianca.